martedì 11 marzo 2014

[THE ORIGINALS] JOSEPH: ABOUT BEING BAD

Il nostro amatissimo JOSEPH MORGAN, è riuscito nell’impresa quasi impossibile di diventare uno dei preferiti assoluti del pubblico nonostante la quasi totale mancanza di umanità del suo personaggio, l’ibrido originario Klaus.
E tutti quelli che pensavano che un ‘cattivo doc’ non potesse essere il protagonista di uno show, ancora una volta sono stati smentiti da Klaus, il quale anche il The Originals, pare non abbia ancora intenzione di comportarsi bene.
Andiamo a ‘sentire’ le sue ragioni direttamente da Joseph.


Intervista: La star di “The Originals” Joseph Morgan ci parla dell’essere il Cattivo e dell’essere rincorso dai fans.
Quando Klaus Mikaelson, (Joseph Morgan), debuttò nello show soprannaturale di punta della CW, The Vampire Diaries, durante gli episodi finali della seconda stagione, i produttori e lo stesso Morgan si aspettavano cheil mitico vampiro Originario, non sarebbe sopravvissuto alla terza stagione. Poi, durante l’anno della terza stagione, la sua storyline “mitologica” si andò ad arricchire. Si scoprì il suo status di figlio bastardo appartenente ad un’antica famiglia, anche essa composta da Originari, (quindi praticamente indistruttibile), oltre ad essere un viziato con problemi di abbandono così gravi da arrivare ad usare degli speciali pugnali che “addormentavano” temporaneamente i suoi fratelli, quando questi gli si rivoltavano contro.
Andando avanti di una stagione i Mikaelson, con la storyline melodrammatica della loro dinastia, (incluso i genitori, anch’essi immortali, che iniziarono a vederli come degli abomini da eliminare), hanno essenzialmente monopolizzato lo show, spostando l’attenzione da personaggi che comunque erano stati protagonisti per ben due stagioni prima del loro arrivo. Gran parte della “colpa” è da attribuire a Morgan e ai suoi colleghi, Daniel Gillies e Claire Holt, ovvero il fratello maggiore Elijah e la sorella più piccola Rebekah, che da subito hanno ricoperto quei ruoli in modo così eccellente da renderli tra i favoriti dai fan. Di certo lo show non poteva permettersi di eliminarli, il loro rapporto disfunzionale aveva molto da dire e offriva molto materiale su cui lavorare e non si poteva certo toglierli di scena. La soluzione: uno spin-off ovviamente.
L’hanno intitolato solo “The Originals” e in appena metà stagione, sono riusciti ad uscire dall’ombra di The Vampire Diaries e a diventare una serie soprannaturale più matura, più misteriosa e, sì anche più sexy. Complex ha intervistato Joseph Morgan, lo stesso giorno in cui la CW ha annunciato un rinnovo per una seconda stagione, cosa ovvia peraltro, e l’attore ha rivelato che sono solo all’inizio.
Continuate a leggere se volete sapere ciò che Morgan ha anticipato sullo show, sulle sue riflessioni sul come e perché lui e i suoi fratelli hanno meritato di avere uno show tutto loro.
D: Sei entrato in questo mondo come guest star e nei panni del cattivo. A distanza di poco più di due anni hai uno show tutto tuo. Quando esattamente tu e Julie Plec vi siete resi conto di non poter uccidere Klaus?
R: Direi durante la terza stagione, nel nono episodio. Avevamo appena finito di girare l’ottavo, “Ordinary People”, incentrato sul passato della famiglia degli Originari e che ci riportava indietro di 1000 anni al tempo dei vichinghi, nel quale vengono mostrati mio fratello, mia sorella e i miei genitori. Nell’episodio successivo, ambientato ai giorni nostri, si scopre che Mikael, mio padre, ci stava ancora dando la caccia e c’è una scena risolutiva tra noi due sulla patio di casa Loockwood, e alla fine lo uccido. Ricordo che tutto ciò che pensai dopo fu che mi stavo divertendo moltissimo.
Io, il mio team e il mio manager Richie ci siamo sempre detti che un anno ci sarebbe andato bene, perché siamo onesti per quanto tempo puoi tenere un cattivo in uno show prima che si trasformi in uno dei buoni? Fino a quel momento avevo sempre pensato questa cosa del “solo un anno”, ma dopo ho pensato: “Potrei rimanere un altro anno, stanno scrivendo del buon materiale per me, mi diverto molto e Atlanta comincia a piacermi.”
Andai da Julie Plec, produttore esecutivo di TVD e creatore di The Originals, e fui onesto con lei: “Volevo farti sapere che c’è in giro un’idea sbagliata, ovvero che io voglia essere ucciso alla fine di questa stagione, ma in realtà io mi sto divertendo molto e mi piacerebbe restare un altro anno se per te va bene.” La colsi alla sprovvista. Pensava volessi andarmene dopo quell’anno. Poco dopo mi scrisse un’e-mail dicendo: “Ci sarai al 100% fino alla prossima stagione, ne abbiamo parlato con il network e lo studio lo dava per scontato in ogni caso”. E’ stato grandioso, avrei avuto la possibilità di girare un’altra stagione e poi alla fine della terza stagione si iniziò a mormorare di un possibile spin-off. C’è voluto molto prima che The Originals diventasse realtà.
D:La decisione di creare uno spin-off è stata dettata maggiormente dalla reazione dei fan, o tu, Julie e gli sceneggiatori avete deciso che c’era molto da dire e da fare con questi personaggi?
R: Be’, sostanzialmente lo dobbiamo alla reazione dei fan. Perché se non ci fosse stato l’attaccamento per questi personaggi, se nessuno li avesse amati, allora sarei morto a Mystic falls, così come sarebbe successo a mio fratello e mia sorella. Ma c’è stato qualcosa a cui le persone si sono aggrappate e con cui sono entrate in contatto e con cui si sono relazionate. I fan mi hanno sempre sostenuto sin dall’inizio, benché fossi il cattivo. In parte perché ho sempre espresso il mio interessamento per il genere, particolarmente per le leggende sui vampiri e i licantropi. Ho letto una quantità impressionante di racconti e ho visto moltissimi film, ero io stesso in primis un fan del genere e ho cercato di renderlo chiaro.
C’erano moltissimi trailer fatti dai fan per The Originals. In qualche modo i fan hanno deciso che sarebbe potuto diventare uno show prima di qualsiasi altro. E’ stato davvero divertente vedere tutto questo. Una volta, io e Claire, decidemmo che volevamo fare qualcosa a riguardo. Pensammo di presentare l’idea a Julie ma, prima ancora di avere la possibilità di farlo, ci proposero lo spin-off.
Durante il periodo delle trattative cercammo di capire in che modo sarebbe stato impostato e come volevamo che funzionasse. Claire, Daniel ed io iniziammo a far girare la voce ritweettando nostre foto e postando foto che riproducevano poster “fanmade” per The Originals. Iniziammo a creare il chiacchiericcio, perché sentivamo che il tutto si sarebbe realizzato.
D: Hai detto che non volevi rimanere a lungo nello show perché il cattivo finisce per addolcirsi, e probabilmente [Klaus] sarebbe diventato un eroe in qualche modo. Ma in realtà questo non è successo. E’ rimasto più o meno lo stesso bastardo di sempre e ora, con uno show incentrato su di lui, sei più un anti-eroe rispetto ad altri show presenti. Cosa rende Klaus uno dei personaggi preferiti dai fan?
R: Sono quei piccoli momenti di vulnerabilità ci è consentito vedere in lui. Gli scrittori sono davvero bravi a farmi fare della azioni orribili per poi creare quei piccoli momenti dove si riesce ad intravedere la sua anima, portandoti a pensare che forse non è poi così cattivo. In questi momenti tutti dimenticano le cose terribili che ha fatto.
Quando sono Klaus tengo a mente che la mia cattiveria deriva dall’infanzia disfunzionale che ho vissuto: mio padre che non era il mio vero padre, mia madre e i miei fratelli mi hanno rifiutato, quindi sono alla ricerca di amore e affetto, e do di matto perché non riesco a trovarli. Tutte queste cose costituiscono lo basi del il mio personaggio. Quando gli spettatori assistono ad episodi della sua storia passata, quando vedono Klaus da un bambino o adolescente, sono portati a provare empatia per lui. E, in parte, giustificano quello che fa nel contesto di questo mondo di finzione.
D: Klaus ha questo complesso di “secondogenito” tra tre figli, con cui deve confrontarsi. Ci sono delle dinamiche in comune ta la tua famiglia e quella di Klaus?
R: No, ho solo un fratello, più piccolo di me. Non sono cresciuto in quel modo, i miei genitori stavano inseme e sono stati davvero amorevoli. Una cosa che posso collegare è il legame e i valori familiari. Ci trasferimmo nel Galles quando ero piuttosto piccolo, ma andavamo regolarmente a visitare il resto della famiglia, specialmente quella materna. Mi spiace per chi pensava diversamente.
D: A proposito dei fratelli di Klaus, ce n’erano altri due che sono stati uccisi in The Vampire Diaries. Ora, con lo spin-off, c’è qualche rimpianto nell’aver eliminato quei due fratelli? C’è qualche possibilità di rivederli in qualche flashbacks o magari, perché no, nel presente?
R: Non è stata una mia decisione quindi non tocca a me rimpiangerla.[ride]. Sentiamo sempre rumors riguardo ad eventuali storylines e all’incirca il 50% va a buon fine. La stanza degli scrittori adatta e cambia le cose in continuazione, va avanti con i personaggi che hanno un maggiore impatto, mentre uccidono quelli che non lo hanno, proseguendo su alcune trame e cercando di conciliare il tutto in base agli impegni degli attori. Ci sono tutti questi fattori a entrare in gioco quando si fanno delle scelte come uccidere dei personaggi.
Ma c’è sempre la possibilità di rivederli, magari in un flashback di 1000 anni fa, e in più, siamo in uno show soprannaturale. C’è sempre la possibilità che si trovi un incantesimo, o una scappatoia a cui le streghe non hanno pensato.
D: Prima hai detto di essere un fan di questo genere. Adesso è anche molto in voga. Cosa diresti che ha The Originals in più rispetto ad altri show di questo genere?
R: Siamo uno show più adulto, rispetto a quello da cui proveniamo. La città è già di per sé un vero e proprio personaggio. Siamo un tutt’uno con l’idea che questa città comunica di “decadenza”. Poi c’è quest’idea di guerra,credo che il nostro sia probabilmente lo show più epico in questo senso. Parliamo di essere che hanno migliaia di anni, gli Originari. Potevano rimanere a Mystic Falls sono per un breve periodo prima di apparire del tutto ridicoli e fuori luogo, a mio avviso. Per queste creature la posta in gioco è molto alta. Hanno bisogno di essere coinvolti, di fare delle azioni epiche, hanno bisogno di entrare in guerra per la loro specie. Ciò che vogliamo davvero provare a fare, è far salire un po’ il livello.
Ci stiamo ancora adattando, non fraintendermi. E’ la prima stagione e credo che gli episodi 14, 15 e 16 siano i migliori che abbiamo girato, perché abbiamo iniziato a trovare il nostro ritmo, il nostro motivo e stiamo venendo fuori per ciò che siamo. Diciamo che questo è uno show che ci rispecchia ed è un po’ più oscuro e introspettivo rispetto al suo predecessore.
Se potessi separare The Originals da The Vampire Diaries, in poche parole ti direi che The Vampire Diaries è più una serie in cui si cresce e matura, mentre noi siamo più dei mostri che accettano ciò che sono e quello che fanno. E dove finiremo i nostri giorni come Mikaelson. Sono andati a New Orleans per auto distruggersi, per uccidersi o amarsi l’un l’altro, ma comunque accadrà tutto in quella città.
D: Stai interpretando questo ruolo da un paio di anni ormai, il tuo ruolo più importante. Hai anche vinto un People Choice Awards come “Attore preferito in una nuova serie”. Ora che la tua fama sta aumentando, hai avuto qualche incontro folle con i fan?[/b]
R: I fan sono incredibili e incredibilmente determinati. Ero a New York, in ritardo per un evento durante gli Upfronts, ed ero con la mia fidanzata; c’erano moltissimi fan di vari show “accampati” fuori dall’hotel, quindi c’erano moltissime persone che chiedevano di farsi delle foto non appena si metteva piede fuori. Ero in ritardo, così sono saltato nella macchina che mi avevano fornito cercando di arrivare all’evento, e un paio di ragazze si sono gettate in strada all’inseguimento della macchina, correndo per le strade di New York, e continuavano a correre.
E dopo sei o sette isolati ci stavo seguendo ancora! Quando ci siamo fermati ad un semaforo mi sono detto:” Dobbiamo scendere e fare una foto con queste ragazze, perché tutto questo è folle.” Che desiderassero farsi una foto così tanto era da pazzi per me. In quel momento ho capito che alle persone piace davvero questo show.

fonte TVD Italia

Nessun commento:

Posta un commento